sabato 18 aprile 2009

Sic pulcher ut saepius peterer quam peterem

Che dire, sono proprio un bel figliuolo: le ragazze mi cadono ai piedi. T’amo Michi e sempre t’amerò <3<3<3<3 (specialmente ora che abbiamo fatto pace)

supplica d'amor

9 commenti:

Anonimo ha detto...

oh ma vi divertite??
primo: non abbiamo proprio fatto pace, gli ho solo detto che potremmo salutarci civilmente quando ci vediamo.
secondo: a quanto ne dice il mio prof di storia/folosofia potrei anche denunciarvi se mettete fotografie mie su internet senza il mio permesso. oh oh.
terzo: è fatto proprio male comunque.

M R A.

alexeidos ha detto...

1)abbiamo scelto di fare un fotomontaggio dove venisse sottolineata la vena ironica e appositamente abbiamo scelto di mettere in risalto alcune parti del corpo che in natura non si trovano così...

2)le foto su internet che tu stessa hai pubblicato sono di dominio pubblico dal momento che dai autorizzazione che vengano pubblicate su internet. poiché non abbiamo visto nessun marchio di registrazione e di copyright (su internet ci sono vari protocolli per poter 'marcare' le proprie foto/lavori grafici e 'bloccarli' così che terzi non possano nè pubblicarli altrove nè effettuarne modifiche), abbiamo semplicemente scontornato una tua foto senza tanti problemi.

3)prima di minacciare possibili querele o denunce informati meglio sulla legge della privacy

Anonimo ha detto...

4)daniele è zozzo

Anonimo ha detto...

beh oggi ho chiesto comferma a più persone (e, mi dispiace deludere la tua credenza di essere un dio onnipotente giurista oltre che fotografo/pianista/poeta/scrittore../altro?, anche a chi ha più competenza di te) e tutte mi han detto che potrei benissimo denunciarvi. poi ovvio che più di tanto non mi interessa se voi vi divertite tanto a far ste cose, ma almeno non fate quelli che sanno sempre tutto =) [ tutto ciò è riferito al palestrato della foto, a cui fa pena death note. ] _mra_

ilaria quaceci ha detto...

calma ragazzi che oggi è un giorno di festa :D
(MQ!!!)

vittorio ferravante ha detto...

Nella società di oggi, ormai, l’elemento predominante, una volta compiuta la preliminare missione di “aratura mentale”, è il conformismo. L’esempio più affermato è quello della moda, che è il capostipite del conformismo e l’omicida della libera coscienza. O forse, più che altro, è semplicemente la mente che è influenzabile, che è labile. Infatti, se veramente le persone scegliessero i vestiti ( o altro ) esclusivamente in base al loro gusto, non si farebbero certamente il problema di piacere agli altri, o come si dice, quello di “andare bene”. Tale comportamento, tale atteggiamento lo si riscontra in molti altri ambiti e, purtroppo, anche in quelli più drammatici. Non si può infatti dire che le persone trovino nell’alcool o nelle droghe un reale rifugio dai problemi esistenziali: chi mai, per sfuggire ai problemi, si rinchiuderebbe in una prigione d’ombra e isolamento , dove si viene torturati ogni giorno, con un lento e incessante logorio, dalla quale non ci sono grandi possibilità di evadere? A mio avviso, nessuno, in pieno possesso delle proprie facoltà mentali, prenderebbe una decisione del genere. Piuttosto, ci si avvicina all’alcool o alla droga attraverso un processo un po’ diverso, che lega insieme differenti variabili. Si parte sempre dallo stesso punto di partenza: l’insofferenza verso situazioni o particolari disagi personali ( ma la questione può partire più semplicisticamente per ricerca di “svago” ). Dato che è molto più conforme alla natura umana l’atteggiamento di evitare i problemi, aggirarli, mascherarli o far finta che non esistano, piuttosto che affrontarli e risolverli, il primo passo è la ricerca di qualcosa che riesca a far aggirare i problemi alla nostra mente, in modo da renderli meno assillanti o più sopportabili, come si vuole. Da qui, o per conformismo, o per il “ prezioso aiuto” di qualcuno, si arriva al punto di non ritorno detto prima. Nel caso la scelta operata non passi direttamente per il conformismo, bisogna inserire elementi in più. Infatti, il “prezioso aiuto”, suggerisce di provare questa o quella soluzione ( alcolica o di droga che sia ), “aiutando” nella scelta. Se la persona, lo si può ormai chiamare “burattino della disperazione”, che sta cercando di scansare i problemi che ha, conserva ancora un barlume di ragione, farà notare alla sua fonte amica di “salvezza” ( il “prezioso aiuto” di prima ) come tali soluzioni potrebbero ( e si usa il condizionale perché si è parlato di barlume di ragione, e non di ragione nella sua totalità ) portare dentro un circolo vizioso. Ma tale barlume di ragione verrà spento dalla superbia, da quel senso di titanismo introspettivo che il “prezioso aiuto” riuscirà a instillare nella mente del ”burattino della disperazione”, ormai vacua e rassegnata. Ma, a ogni modo, il consiglio che perviene, non giunge di certo grazie a un’intuizione divina, ma ancora una volta dal conformismo. Ecco allora che, ancora una volta, è la moda che detta legge. Infatti il conformismo diviene una vera e propria moda, una tendenza da seguire, se si vuole essere accettati, presi in considerazione, o semplicemente per sentirsi ”qualcuno”. È facile dunque che tale plagio psicologico conformi sempre più le masse, partendo dai più deboli ( non sempre sono intesi per senso fisico ). Si vedranno situazioni di conformismo nel “branco” , ossia di spirito di emulazione verso persone ( o gruppi di persone ) che vengono ritenuti migliori, che “contano di più”, oppure sono riconosciute e rispettate dagli altri. Ci si accorge di quanto labile sia la mente umana, soprattutto in queste situazioni! La volontà di conformarsi nel “branco” di quelli che “valgono” e sono quindi “potenti”, nasconde un secondo fine. Come direbbe Schopenhauer, la volontà di conformarsi nasconde una volontà differente, che è atta a perpetrare sé stessa e appagare i sensi. È la ricerca della gloria, del prestigio. Diviene dunque un obiettivo quello di conformarsi nel “branco dei potenti” per poter divenire “potente” a propria volta. Quando mai la sete di potere, di popolarità non ha dato alla testa? Direi che questa situazione rientra nella categoria e non fa eccezione. Risulta lampante come l’esempio del “branco” influisca sui più deboli; e risulta ancora più lampante come l’accezione “debole” sia riferita esclusivamente al campo mentale e non quello fisico. Sono queste persone molto insicure, che si mascherano dietro un dito, mostrando però gli artigli; che soffrono di crisi di identità e complessi esistenziali, che fanno tutto ciò che i “potenti” vogliono ( o che potrebbero volere ) per essere accettati e non più messi in disparte. Ma, come si era messo in dubbio precedentemente, l’uso di sostanze che alterano l’equilibrio psicofisico non è necessariamente indizio di disagio psicofisico. Al contrario, nel mondo di oggi, troppo frivolo e inconsistente, dove non si hanno più occhi e coscienza per vedere anche i più ovvi problemi che ci circondano, pare che la felicità e l’allegria straripino ovunque, tanto che i mezzi “ordinari” non bastano più per essere felici e allegri, e si ricorre ad agenti esterni, quelli chimici. Il senso di superbia e di titanismo introspettivo rimangono ugualmente, dato che droga e alcool hanno sempre gli stessi effetti collaterali. Personalmente, non riesco ( o non trovo ) a darmi una risposta. Evidentemente sono coloro che non si uniformano nel branco, coloro che non sperimentano lo sballo delle droghe o dell’alcool quelli che sbagliano, che non hanno capito niente della vita. Sono coloro che saccentemente pensano di essere le persone con l’orologio che segna l’ora corretta nella città dove tutti i campanili hanno orologi che vanno male e ai quali tutti si regolano, come diceva sempre Schopenhauer. Sono loro che fanno i cervelloni, e che si fanno troppi problemi per ogni cosa; perché, come si dice chi più ha coscienza, più problemi si fa ( e forse realmente ha ). Ma sono davvero loro che sbagliano? Ma anche se questa è la volontà di madre conformismo, mi auguro che almeno chi è al corrente che il suo orologio segna l’ora giusta non si conformi secondo gli orologi dei campanili della città che invece indicano l’ora sbagliata.

anche la Magi mi chiama Red Aus D: ha detto...

kant, prova anche indirettamente a insinuare un'altra colta che il campanile di precotto segni l'ora sbagliata e ti picchio :D tutto ciò che risiede a precotto è kaloskagathos :D

ok non c'entra una ciolla con le querele, però nepote mi ha rotto e ho pensato di sprecare un po' del mio tempo su questo-coso.

Alextronzos ha detto...

mai tempo fu sprecato meglio che non su alextronzos.blogspot.com
poi se leggi tutta quella roba c'hai qualche problema. sì hai letto solo le ultime righe, sì. in realtà ti piace vittorio ferravante persino più di TUSAICHI.

il vero vittorio ferravante ha detto...

io sono il vero vittorio ferravante...non ho scritto io quello qua sopra riportato da un anonimo utente della rete....non che mi offenda...ma penso ancora di voler un identità unica per me e penso che un solo vittorio basti e avanzi...quindi evitate di "rubare" le identità....